La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha appena presentato il suo piano ReArm Europe che prevede che i paesi dell’UE aumentino le spese militari senza conseguenze sul Patto di Stabilità, possano attingere a un fondo di prestiti creato appositamente e, cosa ancor più grave, possano utilizzare per l’acquisto di nuove armi i fondi destinati alla coesione, quindi a iniziative a favore dei cittadini.
Una vera follia, che ha giustificato affermando che serva a garantire la pace.
Pensate invece a quanti ospedali, scuole, strade e infrastrutture si potrebbero costruire con tutti quei soldi, senza foraggiare invece le aziende produttrici di armi.
Aziende che ovviamente hanno brindato alla notizia, visto che i loro bilanci in questi tre anni di guerra in Ucraina sono aumentati anche del 300%, con utili record da distribuire ai loro azionisti.
In questa insensata corsa al riarmo, in prima fila c’è anche il nostro Governo, che dopo aver tagliato su sanità, scuola e aver concesso appena pochi spiccioli a pensionati e persone che non riescono a pagare le bollette, pensa già di aumentare le spese militari.
La pace non si costruisce con le armi ma con la diplomazia. Occorre inoltre tassare gli extraprofitti delle aziende di armamenti, e con quei soldi, oltre a migliorare ciò di cui davvero gli italiani hanno bisogno, magari ridurre anche la pressione fiscale, che come ha certificato l’ISTAT nel 2024 ha toccato la percentuale record del 42,6%.