Oggi arriva in aula al Senato la legge di bilancio. Ma questa maggioranza continua a deludere i cittadini che avevano creduto alle loro promesse elettorali, accontentando solo pochi privilegiati.
Ci sono 4 milioni e mezzo di persone che rinunciano alle cure mediche, quasi la metà perché non ha i soldi per curarsi. Ci sono 4 milioni di lavoratori poveri che non riescono ad arrivare a fine mese, nonostante lavorino ogni giorno. Mancano, soprattutto al Sud, servizi essenziali come asili nido, assistenza per disabili e anziani.
Eppure, in questo scenario, il governo sceglie di tagliare altre risorse agli ultimi: ai pensionati, ai malati, alle imprese in difficoltà, al Meridione, mentre regala fondi a lobbies e furbetti. Sulle pensioni per esempio, anziché abolire la legge Fornero, la hanno addirittura peggiorata cancellando alcune norme della legge Dini. Per i cittadini in pratica in questa legge di bilancio non c’è nulla, se non la conferma di norme già in vigore come il taglio del cuneo fiscale, ma in busta paga non ci sarà un singolo euro in più.
Il punto è che questa è ormai la terza legge di bilancio di questo governo, e quindi la narrazione del “non si poteva fare di più” non regge. È una legge di bilancio ad immagine e somiglianza di questo governo, che dopo aver accettato in Europa un patto di stabilità che ci costerà 13 miliardi all’anno in nuove tasse e tagli, non poteva che varare una manovra improntata sull’austerità. Un’austerità che vale però sempre e solo per chi è già in difficoltà, mentre vengono destinati 7,5 miliardi per le armi, 2 miliardi per il ponte sullo Stretto, 1 miliardo per i centri in Albania e mezzo milione di euro per i rimborsi ai ministri non parlamentari.
Noi abbiamo provato a condividere soluzioni concrete, ma il governo non è stato capace di ascoltare. Come diceva Seneca: «È impossibile ascoltare quando si è impegnati a parlare da soli». Avevamo proposto un piano strategico per finanziare interventi utili, attingendo risorse dai super-ricchi, tassando le sigarette, creando una web tax, colpendo gli evasori fiscali e istituendo un monopolio di Stato sulla cannabis. Questo avrebbe permesso di:
- proteggere il servizio sanitario nazionale destinando il 7% del PIL;
- creare uno scudo contro il carovita, aumentando il potere d’acquisto dei cittadini, con un sostegno fino a 100 euro al mese per chi percepisce pensioni minime;
- fornire aiuti ai cassintegrati;
- introdurre il salario minimo;
- rifinanziare con 600 milioni il fondo per la disabilità e il sostegno ai caregiver familiari;
- aumentare la sicurezza nelle città, assumendo personale delle forze dell’ordine.
Le uniche cose positive di questa legge di bilancio derivano dagli emendamenti che siamo riusciti a far approvare alla Camera come opposizioni. Grazie al tesoretto a nostra disposizione, abbiamo finanziato la nostra legge sul registro tumori (che aspetta ancora i decreti attuativi), abbiamo stanziato più risorse per il bonus psicologico e abbiamo destinato 2 milioni di euro per stabilizzare alcuni precari della ricerca.
Questo governo, invece, ha perso un’altra occasione preziosa. E a pagarne il prezzo, ancora una volta, saremo noi italiani.
Sen.ce Mariolina Castellone