Impegno Politico
La mia carriera politica inizia nel 2018, in risposta all’appello diretto del Movimento 5 Stelle (M5S)
alla “società civile” di rispondere alla chiamata al servizio pubblico, ho deciso di candidarmi, riuscendo ad essere eletta al Senato.
Margherita Hack un giorno scrisse: “La scarsa considerazione che la classe politica riserva all’istruzione, all’università e alla ricerca è la conseguenza del basso livello culturale della grande maggioranza degli eletti in Parlamento”. E aveva ragione. Ha avuto ragione per molto tempo.
Il mio ritorno dagli USA in Italia è stato fortemente motivato dalla determinazione di contrastare la fuga di talenti e di impegnarmi attivamente nella ricerca di soluzioni ai problemi sistemici più complessi e interconnessi dell’Italia, derivanti da decenni di tagli indiscriminati alla sanità, all’istruzione, alla ricerca e allo sviluppo. Tra questi, ci sono i seguenti (ma non solo):
- La “fuga dei cervelli“, soprattutto nei settori STEM, cioè nelle discipline scientifiche, tecnologiche e matematiche;
- Il divario sempre crescente tra nord e sud, caratterizzato da profonde disuguaglianze sociali, economiche e regionali che si riflettono indubbiamente nel sistema sanitario e nei servizi, in termini di qualità, disponibilità e accesso;
- L’accelerazione delle crisi ambientali e sanitarie, esemplificate in modo allarmante nella mia regione d’origine, l’Area Vasta di Giugliano (provincia di Napoli), parte della cosiddetta “Terra dei Fuochi“, a causa dei numerosi incendi di rifiuti tossici e della diffusione di smaltimenti illegali di rifiuti, con una correlazione diretta all’aumento dei tumori e della mortalità per leucemia e altri tipi di cancro nella popolazione locale.
Questi sono solo alcuni esempi di problemi aggravati da decenni di scelte politiche ciniche e sbagliate da parte di una classe politica convenzionale considerata sempre più inefficace, incapace o corrotta, e quindi diffidata da un pubblico italiano apatico. È in questo contesto che nel 2018, in risposta all’appello diretto del Movimento 5 Stelle alla “società civile”, ho deciso di accogliere la chiamata al servizio pubblico, e ho deciso di candidarmi per il M5S, risultando eletta al Senato, nel collegio uninominale di Giugliano in Campania.
Negli USA avevo testato con mano quanto bisognasse investire di più in ricerca e nella valorizzazione dei giovani ricercatori ed ero rientrata in Italia per il desiderio di restituire quanto il mio Paese mi avesse dato in termini di crescita e formazione. Tuttavia, una volta rientrata in Italia ho realizzato come per un ricercatore fosse davvero impossibile uscire dal precariato ed avere a disposizione fondi adeguati per fare ricerca. Se ci fosse stato lo stesso problema negli USA, io non avrei mai pubblicato il mio lavoro su Science che era stato il frutto di un’intuizione che grazie alla disponibilità di finanziamenti avevo potuto esplorare! E così sono entrata in Parlamento per portare la voce dei giovani ricercatori che come me avevano il sogno di avere una carriera meritocratica nel loro Paese di origine.
Durante il mio primo mandato come senatrice, tra il 2018 ed il 2022, nell’ambito di quella XVIII Legislatura che ha attraversato tre governi, due guidati da Giuseppe Conte (Conte I e II) e uno da Mario Draghi, mi sono impegnata con la stessa dedizione e concentrazione che ho profuso nel campo della ricerca per affrontare le sfide che ho descritto, e molte altre, attraverso la presentazione di diverse proposte di legge.
In qualità di capogruppo, eletta alla guida del gruppo Senato del M5S a Novembre 2021, ho assunto la responsabilità di coordinare le attività del mio gruppo durante la complicata fase del Governo Draghi, alla fine della pandemia da Covid e con lo scoppio della guerra in Ucraina. Questo ruolo mi ha permesso di lavorare a stretto contatto con i miei colleghi e di contribuire a definire le priorità politiche. L’obiettivo restava sempre quello di realizzare un cambiamento positivo nella vita delle persone. Ho lavorato a stretto contatto con il Presidente del M5S, ed ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte per realizzare il programma elettorale 2018: più della metà di questo è stata attuata durante i suoi soli tre anni di governo, e con una pandemia di mezzo. Tra questi, la legge Anticorruzione, che ci è valsa il plauso dell’Europa, il Decreto Dignità che ha letteralmente fatto impennare la percentuale delle persone con contratti stabili, misure per ridurre i costi della politica e abbassare il cuneo fiscale. Tuttavia, l’iniziativa che ha avuto l’impatto più diretto sulla vita dei cittadini è il cosiddetto Reddito di Cittadinanza, che non solo ha permesso alle famiglie e alle persone con un basso reddito di far fronte alla crisi economica indotta dalla pandemia, ma ha anche consentito di far uscire dalla povertà almeno un milione di persone ogni anno nei suoi 3 anni di esistenza
Nelle Commissioni permanenti per la Salute e l’Igiene e per l’Istruzione, ho strenuamente sostenuto l’importanza di garantire investimenti adeguati e appropriati a lungo termine nella sanità, nell’istruzione e nelle infrastrutture e negli ecosistemi della ricerca e dell’innovazione. Ho denunciato gli attori politici convenzionali per aver storicamente considerato queste priorità cruciali come mere voci di spesa nel bilancio nazionale, da ridurre senza criterio in nome del risparmio e dell’austerità. Questa visione miope ha un costo altissimo, divenuto fin troppo evidente durante i primi mesi della pandemia, che ha visto il sistema sanitario compromesso lottare sia per contenere la diffusione che per ridurre al minimo le vittime. Mi sono schierata con i guerrieri della pandemia, molti dei quali amici e colleghi; ho anche cercato, attraverso mezzi legislativi, di migliorare le precarie condizioni contrattuali dei soccorritori e del personale di emergenza, i cui contributi essenziali sono spesso stati trascurati e gravemente sotto-retribuiti. Inoltre, ho fatto la mia per sensibilizzare i colleghi del Senato e le comunità locali sulle ultime evoluzioni scientifiche e tecnologiche legate al Covid.
Quanto sia determinante il ruolo della scienza nella vita e nel futuro del Paese è però finalmente chiaro, perché agli occhi di (quasi) tutti, la scienza ed il sapere sono stati i nostri alleati più preziosi in questo tempo complicato. Abbiamo per la prima volta nella storia preso decisioni politiche seguendo un metodo scientifico ed ogni intervento legislativo in questa emergenza è stato programmato partendo da dati scientifici e parametri verificati.
Nonostante tutti i suoi mali, dalla pandemia è emerso anche quello che è diventato uno dei successi più significativi del governo Conte II: l’istituzione di un Fondo di Ripresa dell’UE basato sulla nozione, proposta per la prima volta da Giuseppe Conte, di un meccanismo comune di debito pubblico europeo orientato alla solidarietà. Questo ha infine portato la Commissione europea ad annunciare, il 27 maggio 2020, il piano “Next Generation EU”, del valore di 750 miliardi di euro, con ben 209 miliardi destinati all’Italia, rendendola così il maggior beneficiario dei fondi.
Il periodo di immensa tragedia ha messo in evidenza le vulnerabilità del nostro Paese, ma ha anche portato nuove opportunità di sviluppo e investimenti pubblici necessari nelle infrastrutture e nei servizi in situazione di degrado. Un’iniezione urgente di 13 miliardi nel sistema sanitario nazionale, con ulteriori 17 miliardi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) anche destinati alla sanità regionale, è stata particolarmente gratificante: dopo anni di tagli di bilancio scriteriati, i nuovi finanziamenti possono ora spianare la strada a molte trasformazioni richieste dagli esperti di sanità pubblica. Ho utilizzato la mia conoscenza della professione medica e dei sistemi sanitari per promuovere il miglioramento dell’istruzione, della formazione e delle condizioni lavorative dei professionisti del settore; l’obiettivo a lungo termine è di stabilire un quadro che delinei percorsi per l’avanzamento professionale, il riconoscimento e la progressione di carriera all’interno sia della sanità pubblica che della ricerca.
Come madre lavoratrice con 3 figli in età scolare, mi batto instancabilmente per tutti i temi che riguardano bambini, giovani e donne. Attraverso un coinvolgimento costante nelle scuole locali, mi sforzo di sensibilizzare bambini e adolescenti su temi come il rispetto per l’ambiente e per sé stessi; l’adozione di stili di vita sani per proteggere la propria salute e quella del pianeta; evitare i pericoli del gioco d’azzardo; e imparare ad utilizzare in modo responsabile e sicuro i social media e gli altri strumenti digitali a loro disposizione. In queste iniziative, collaboro con associazioni, ONG e altri partner della società civile per organizzare eventi pubblici, riunendo cittadini ed esperti in discussioni aperte su una serie di questioni sociali, tra cui in particolare: la salute pubblica e la rilevanza dei fattori ambientali; la giustizia sociale; la parità di genere; il diritto a un lavoro dignitoso, un salario dignitoso e un ambiente di lavoro sano e sicuro; aumentare la percezione del valore del contributo dei giovani e del lavoro svolto dalle donne.
Per il mio secondo mandato in Senato, dove da Ottobre 2022 ricopro il ruolo di Vicepresidente, mi sono posta obiettivi più ambiziosi.
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La mia carriera politica inizia nel 2018, in risposta all’appello diretto del Movimento 5 Stelle (M5S)
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