Questa mattina la premier Giorgia Meloni è intervenuta in Senato per presentare le linea del Governo al prossimo Consiglio Europeo in programma giovedì e venerdì. Come Gruppo Parlamentare MoVimento 5 Stelle presenteremo una bozza di risoluzione che, prevedibilmente, la maggioranza respingerà.
Ma al di là di questo, mentre ascoltavo la Presidente del Consiglio non ho potuto non chiedermi quale fosse l’idea di Europa che lei e il suo esecutivo hanno.
Di certo, è totalmente diversa da quella della maggior parte degli italiani. Perché, da un lato c’è un Governo che chiede all’Europa più austerità e investimenti in armi, e dall’altro ci sono i cittadini di questo Paese che vorrebbero un’Europa di opportunità, che investa in sanità, innovazione, ricerca e sviluppo, e che crei lavoro, stabilità e crescita.
Da un lato c’è un’idea di Europa che blinda le sue frontiere a chi fugge da guerre, violenze e stragi, e dall’altra ci sono i giovani della generazione Erasmus, che si sentono cittadini del mondo e da mesi stanno riempiendo piazze e strade chiedendo pacificamente la fine delle guerre.
Da una parte c’è una visione d’Europa che blocca la decarbonizzazione, rigetta in toto quel “Green Deal” che, seppur perfettibile, disegnava comunque un futuro sostenibile, e dall’altro c’è la comunità scientifica internazionale che ogni giorno conferma con dati e ricerche come all’origine dei disastri ambientali che anche in queste ultime settimane abbiamo sperimentato in Emilia, ci sia un modello di produttività che non è più tollerabile dal Pianeta.
Vedere poi che ancora una volta la Presidente del Consiglio non ha perso occasione per scagliarsi contro le opposizioni anziché ammettere gli errori fatti e provare a lavorare di più insieme per il bene comune è stato veramente sconfortante.
Era proprio necessario, in vista di un Consiglio europeo così importante, attaccare in aula chi legittimamente protesta in piazza per chiedere la fine della strage di civili a Gaza? Era necessario sbandierare numeri falsi sulla riduzione degli sbarchi senza dire una parola sul fallimento dei centri di rimpatrio in Albania che sono costati ben 670 milioni di soldi dei contribuenti italiani e al momento ospitano solo 16 migranti?
Secondo me quella della Presidente Meloni è stata solo l’ennesima occasione per dimostrare di non essere all’altezza di guidare il Paese.